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Censimenti - Capriolo

2021-06-25 16:43

Collodet Rudy

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L'importanza dei censimenti!!!!

 

 

L'importanza dei censimenti!!!!

 

 

Il mondo venatorio che è parte integrante se non fondamentale all'interno della gestione faunistica, è chiamato in primavera a fare i censimenti di varie specie quali anche il capriolo.

 

La funzione del censimento fatta da queste persone che hanno conseguito idoneo attestato partecipando a corsi specialisti, dove hanno imparato a classificare i soggetti avvistati hanno un ruolo fondamentale il quale non è sicuramente avere un piano di abbattimento abbondante ma avere un piano di abbattimento congruo con la popolazione animale censita, per migliorarne la consistenza intervenendo in modo adeguato.

 

Negli ultimi anni è sono stati fatti passi da gigante anche grazie alla tecnologia, argomento ancora oggi molto delicato che tende a contrapporre le persone anche all'interno del mondo venatorio, creando due linee di pensiero, chi a favore chi contro nell'uso della stessa.

 

Su questo argomento come già spiegato nelle serate informative organizzate da scuola faunistica venatoria, non bisogna essere ne a favore ne essere contro, ma guardare con occhi e mente libera da pregiudizi i benefici e gli svantaggi.

 

Volendo essere sempre positivo, parto dai benefici, uno su tutti è la possibilità grazie alle più moderne tecnologie di registrare in piccolissime schede di memoria tutto ciò che si riesce ad osservare, portando quindi dati tangibili, cosa non di poco conto, la quale andrebbe ad eliminerebbe alcuni commenti all'interno del mondo venatorio stesso a tal riguardo. 

 

  • La possibilità di fare censimenti in ore (notturne) in modo da poter osservare gli animali, aumentando così di fatto il numero di animali visti. Così facendo si arriva ad un numero di avvistamenti sempre più prossimo al numero di animali presenti nel territorio. 
  • La possibilità di osservare gli stessi animali  in ore prettamente notturne momenti dove gli animali sono più tranquilli, permettendo di dare una corretta valutazione dell'età, osservando le caratteristiche morfologiche ma anche il comportamento sociale dei soggetti all'interno del branco.
  • La possibilità di osservare quei soggetti che con il loro comportamento prettamente notturno, non verrebbero mai conteggiati nei censimenti.
  • La possibilità di osservare gli animali senza creare alcun minimo disturbo, dando così la possibilità di fare il censimento nel periodo degli amori, il quale permette sicuramente un maggiore successo.

 

Dobbiamo far presente però che l'uso della tecnologia ha anche il suo svantaggio, il primo di tutti è il costo, anche se negli anni si è ridotto di molto questo comunque a mio giudizio può essere superato facendo si che siano le unità gestionali del territorio (Compressori alpini) ad occuparsene e non lasciata la cosa di iniziativa al singolo cacciatore, il quale comunque potrebbe collaborare d’iniziativa.

Il tema che la tecnologia può essere comunque di utilizzo da parte dei bracconieri eviterei di trattarlo poichè non considerò il bracconiere un cacciatore, ma persona che va fermata senza se e senza ma.

 

Ritornando quindi al tema centrale che sono i censimenti di fauna selvatica, volendo ancora marcare il ruolo del cacciatore all'interno della gestione faunistica, ritengo che nei prossimi anni un lavoro ben fatto di censimenti di tutta la fauna, magari cominciando dalla tipica alpina avvalendosi anche di strumentazione che permette di consegnare dati certi e inconfutabili può far crescere la stima, il valore, e la consapevolezza che il mondo venatorio esiste è utile al territorio per la conservazione della fauna selvatica stessa, valorizzandone la figura del cacciatore, così com'era un tempo, conservando così la possibilità di tramandare una delle arti più antiche e difficile da praticare, la quale ha permesso la sopravivenza della nostra specie. 

 

La possibilità tramite i censimenti ad alcune specie (tetraonidi, lepre bianca, coturnici, Beccaccia) le quali prevedono l'uso di cani opportunamente addestrati, di crescere o meglio di migliorare sempre più anche nel campo cinofilo. La cinofilia applicata alla caccia negli ultimi anni ha sicuramente sofferto molto, subendo restrizioni di svariato genere, ecco che la possibilità di riemergere come ruolo fondamentale per la gestione. Figura che deve sicuramente essere rivalutata perchè oltre a un dispendio di denaro serve costanza e dedizione alla ricerca e addestramento del soggetto/i giusto per tale scopo. 

 

L'attività di censimento da parte del mondo venatorio, conoscitore del territorio meglio di molti altri, su specie Lupo potrebbe essere un prossimo obbiettivo da raggiungere, per inserire la figura nella gestione della fauna nella sua integralità e non solo per il raggiungimento di piani d'abbattimento, senza voler sminuire la loro importanza per la quale il pubblico a cui è rivolto questo scritto già conosce.

 

In questo particolare momento per esempio,  almeno nel territorio dove vivo io (Treviso), si sta osservando una nuova e in aumento presenza di cervidi (capriolo e Cervo) nella parte di territorio di pianura, territorio fortemente antropizzato, e urbanizzato; ecco che un'attività di censimento anche in questi territorio fatta già agli arbori porterebbe una pressa di conoscenza per qualcuno e di coscienza per qualcun' altro. La cosa certa è che porterebbe all'interessamento magari non di tutti, ma di molti a vedere questi animali non più come un problema, ma trasformarlo in risorse, che con la corretta gestione si potrebbe conservare e attingere.

 

I censimenti quindi dovrebbe essere visti non come un'attività da svolgere perchè scritto in qualche articolo di legge o regolamento, ma come una verrà e propria attività che deve essere legata a stretto giro al mondo venatorio stesso per una corretta gestione del territorio e della fauna selvatica, dove le cose vanno fatte perchè servono e non perchè dovute tramite imposizioni scritte su testi di leggi e regolamenti.

 

Rudy Collodet


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